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Data storica, quella di martedì 25 maggio 2021. Sui colli che, a una ventina di chilometri dalla costa si affacciano sull’Adriatico tra Cattolica e Riccione, due paesi stanno festeggiando una sudatissima vittoria, contrastata inutilmente e incomprensibilmente per 14 anni. I paesi sono Sassofeltrio e Montecopiolo, due piccole comunità che nel 2007, esprimendo la propria volontà attraverso un referendum, si erano apertamente e largamente (80%) schierate a favore della conversione da territorio marchigiano a romagnolo.

14 lunghi anni nel corso dei quali la regione Marche ha cercato di ostacolare l’attuazione del risultato del referendum. Ora, dopo il nulla osta rilasciato tempo fa dalla Camera dei Deputati, anche il Senato – il 25 maggio, appunto – ha dato il via libera definitivo al trasferimento dei due comuni nella provincia emiliano-romagnola di Rimini, che li ha accolti con la consapevolezza di guadagnare non solo due paesi che hanno tutte le caratteristiche per essere integrati validamente nella sua offerta turistica, ma anche di recuperare elementi importanti della sua storia antica.

Stemma di Montecopiolo

Montecopiolo, 1074 abitanti, è un comune sparso: il nome non indica oggi un determinato centro abitato ma una serie di borghi che sorsero, in seguito allo spopolamento del castello, alle pendici o nelle immediate vicinanze del Monte Copiolo. Tra queste frazioni quelle storiche sono: Ca’ Moneta, Ca’ Bellino, Monterotto, Cavalcanese e, sull’altro versante, Villagrande. Più distanti sorgono le frazioni di Monteboaggine e Pugliano. 

Villagrande

Il suo territorio fa parte del parco naturale del Sasso Simone e Simoncello che attrae molti escursionisti, soprattutto nella stagione estiva. Sul vicino monte Carpegna (1.415) e a Villagrande (sede del Municipio), sono presenti anche impianti sciistici. Nella Descriptio Romandiolae (1371) il legato pontificio cardinale Anglico così descrive il castello di Monte Copiolo: “… è posto sopra un sasso fortissimo ed altissimo e possiede una rocca fortissima, alla cui custodia è posto un capitano con dodici paghe, per le quali riceve dalla Camera Apostolica 30 fiorini ogni mese. Il castello è composto da sessanta fuochi”. La rocca è uno dei centri più forti e muniti dell’intero Montefeltro.

Stemma di Sassofeltrio

Sassofeltrio è un paese a 468 metri di quota sull’appennino riminese. Conta 1400 abitanti ed è noto come “La terrazza del Montefeltro”, nome assegnato ad un parco che sorge alla sommità del paese, dove in passato era collocata la rocca, dal quale si gode di un’ampia e affascinante vista panoramica. La storia di Sassofeltrio affonda le sue radici nel periodo iniziale del medioevo, citata dagli storiografi fin dal 756 d.C., quando venne donata allo Stato della Chiesa da Pipino il Breve, Re dei Franchi, con la denominazione di “Serra del Sasso”. Roccaforte del Malatesta di Rimini tra il XIII e il XIV secolo, passò al dominio dei Montefeltro nei primi anni del 1400.

Sassofeltrio

Il borgo si presenta oggi come un caratteristico agglomerato di case, solcato da un’unica via principale che lo divide in senso longitudinale ed è ancora circondato dalle poderose mura di fortificazione che ne testimoniano l’origine medievale. Nel territorio comunale si trova, in località Valle Sant’Anastasio, una rinomata sorgente di acque sulfuree ed alcaline, mentre a poca distanza dal capoluogo sono presenti delle ricchissime cave di gesso, il cui sfruttamento costituisce l’attività produttiva principale di Sassofeltrio.

Ancora sei mesi per i dettagli finali. Entro 30 giorni dall’entrata in vigore della Legge, il Ministro dell’Interno, sentite le due Regioni, nomina un commissario a tutela del passaggio. Le Regioni Marche ed Emilia-Romagna e le Province di Pesaro e Urbino e di Rimini provvedono agli adempimenti di rispettiva competenza, per mezzo di accordi, intese e atti congiunti, con l’obiettivo di garantire la continuità nelle prestazioni e nell’ero­gazione dei servizi alle comunità. Inoltre, definiscono e regolano i profili della successione, anche in materia di beni demaniali e patrimoniali disponibili e indi­sponibili e in materia fiscale e finanziaria. L’iter dovrebbe concludersi in sei mesi. Nel caso ci fossero adempimenti pendenti la proroga è di altri 6 mesi.

Con Sassofeltrio e Montecopiolo sono nove i comuni passati dalla Regione Marche all’Emilia-Romagna. Il trasferimento dei sette Comuni della Alta Valmarecchia (Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant’Agata Feltria e Talamello) era avvenuto nel 2009.

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