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Franco Albertini, Primo Tribuno e la campana dell’Albana di Bertinoro

Carissimi Tribuni,

è arrivata la Primavera, la stagione in cui ogni anno il Tribunato di Romagna riprendeva la sua attività dopo la sosta invernale. Quest’anno un tragico evento ci costringe ad allungare il letargo e ci obbliga – obbliga tutti gli Italiani – a rinunciare alla consueta libertà di movimento, alla abituale socializzazione, alla libera iniziativa.

Dobbiamo stare in casa – ci dicono – per il bene nostro e per evitare che il virus che ha già causato migliaia di morti si diffonda ovunque trasformando una tragedia in una catastrofe epocale.

E noi quindi stiamo a casa, sperando che gli scienziati, che hanno preso le redini della situazione, sappiano trovare un rimedio a questa calamità in tempi ragionevolmente brevi. In caso contrario è quasi impossibile prevedere che cosa possa accadere alla nostra Italia, anche dal punto di vista economico.

La sensazione peggiore che tutti noi avvertiamo riflettendo su questo argomento è l’impotenza. Il Tribunato ha sempre cercato di accogliere e di valorizzare uomini di grandi capacità ed esperienze, anche allo scopo di contribuire – nel caso – alla soluzione di problemi della Comunità. Ma questa volta anche i massimi studiosi mondiali del campo specifico sembrano brancolare nel buio e a noi non resta che fidarci della loro scienza.

Che fare dunque durante questa desolante reclusione? C’è tempo per leggere, per riflettere, per progettare. Sul nostro sito è stata inaugurata una nuova voce: “Storie romagnole” e certamente ognuno di noi ne ha più di una da raccontare. Perché non scriverla, raccogliendo poi qualche documento e immagine a corredo, e inoltrarla a Rivola (3357682433) per la pubblicazione?

Oggi Internet ci dà la possibilità di comunicare a costo pressoché zero da e per ogni parte del mondo. Ci offre anche l’opportunità delle videochiamate singole o di gruppo (magari potremmo anche fare una tornata del Tribunato via skype, no?) e ci permette di effettuare ricerche in un archivio sterminato e pieno di sorprese. Ricerche che potrebbero anche offrire lo spunto, domani, per interessantissime relazioni al Tribunato.

Volendo, dunque, anche queste giornate di clausura si possono riempire in modo piacevole. Non aggiungo altro per non tediarvi.

Auguro a tutti voi salute e serenità, con la certezza che presto potremo ritrovarci in amicizia a parlare non di tragedie, ma di cultura romagnola. Come prima e come sempre.

Franco Albertini

Primo Tribuno

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